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Perché portare il pancione?

portare il pancione

Essere in gravidanza è davvero qualcosa di meraviglioso: sentire il proprio bambino muoversi dentro alla propria pancia è una grande gioia. Mese dopo mese, però, non senti la pesantezza di quei chili in più che caricano sulla tua schiena e sulle tue gambe? Non ti senti incredibilmente stanca, così tanto da voler riposare tutto il giorno? Purtroppo, però, non sempre questo si può fare, quindi è bene ricorrere a dei piccoli trucchetti per “sopravvivere” alle giornate più difficili fisicamente. In questo articolo ti sveliamo uno di questi segreti: portare il pancione

Continua a leggere per scoprire di più su questa pratica antichissima

Un po’ di storia

La pratica di legare la pancia o il bacino, sia in gravidanza che nel post parto, è una pratica antichissima ma che, negli ultimi anni, è stata giustamente riscoperta. Sempre più mamme, infatti, scelgono di portare il pancione proprio perché questo comporta una serie di vantaggi, raggiungibili molto facilmente. Per legare il pancione, infatti, servono solo due cose: la tecnica corretta e il supporto giusto

Come e quando si può portare il pancione?

dopo il parto

Il pancione può essere portato grazie ad una particolare stoffa, che serve per avvolgere le ossa del bacino e il basso ventre. Questa stoffa può essere di lunghezza e di altezza differente, a seconda della tipologia di legatura che si vuole andare ad effettuare. 

Moltissime donne, purtroppo, pensano che portare il pancione sia dannoso per il bambino, ma vogliamo rassicurarti: non è così, anzi! 

La cosa importante, per non rischiare, in ogni caso, è sempre una: affidarsi alle persone giuste per effettuare tutto nel modo corretto. 

È possibile iniziare a portare il pancione a partire dalla trentaduesima settimana di gravidanza, quando il peso del bambino si fa più consistente. Essere avvolte dalla fascia, infatti, aiuterà di molto a sostenere il peso, cosa davvero utile in prossimità del parto. 

Oltre alla fascia per portare, utilizzabile anche dopo la nascita del bimbo per praticare il babywearing, si possono scegliere anche altri supporti. Fra questi troviamo il rebozo messicano e il bengkung, una striscia di cotone leggero alta 20-30 cm con la quale avvolgere il corpo dalle anche alla cassa toracica, per “chiudere” il bacino nel post parto

Quali sono i vantaggi?

babywearing-cosa-consiste

I vantaggi di questa pratica ancora poco conosciuta sono tantissimi, sia nel breve che nel lungo termine. 

Portare il pancione dona sollievo e raddrizza la schiena: in questo modo potrai dire addio ai dolori lombari. Inoltre, questa pratica apre le spalle e permette alla futura mamma di respirare più facilmente, cosa utilissima nelle giornate calde e afose. 

La fascia, prendendo il profumo della mamma, sarà già pronta per essere utilizzata per portare il bambino. Altro punto a favore: la pratica acquisita con il pancione ti aiuterà poi con la fase del babywearing vera e propria!

Poter provare prima del parto, senza timore che il neonato possa cadere o che sia in un momento “no” della giornata, regala una straordinaria consapevolezza dello strumento che poi accoglierà il bimbo stesso.

Una fascia, in tessuto o in maglia di buona qualità, ha un costo contenuto e può accompagnare egregiamente per lungo tempo dopo il parto. Essa, infatti, può rimanere nel corredo del bimbo in crescita, sia come “mezzo di trasporto” che come amaca per giocare.

Non sai quale fascia scegliere per partire? Noi ti consigliamo quella elastica, perfetta per iniziare e adatta sia a portare il pancione che ad accogliere il neonato.

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