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I primi mesi di vita di un bambino sono difficili?

primi mesi di vita del bambino

I primi mesi di vita di un bambino sono sempre i più complessi, sia per il neonato, sia per i neogenitori, che si trovano alle prime armi con il piccolo di casa. 

I neonati, infatti, sono sempre così piccoli, sembrano davvero fragilissimi, non si sa mai come prenderli e come poter essere loro d’aiuto quando piangono. Nelle prime occasioni, soprattutto, non è facile distinguere i vari tipi di pianto, che vogliono comunicare cose diverse fra loro. I primi mesi di vita possono sembrare complessi, ma vogliamo rassicurarti: non sono solo difficili, sono anche meravigliosi e tutti da godere! Proprio per questo motivo abbiamo stilato una lista di quattro consigli che potranno esserti utili per vivere al meglio i primi mesi di vita del tuo bambino. Continua a leggere per scoprirli tutti! 

Neonato o lattante?

Prima di proseguire con i consigli, vogliamo soffermarci un attimo su una distinzione che molto spesso crea confusione: quella tra neonato e lattante. 

Viene definito come neonato il bambino dalla sua nascita fino ai 28 giorni di vita, ovvero 4 settimane. In questo periodo, infatti, il neonato compie l’adattamento nei confronti dell’ambiente esterno, a seguito dell’uscita dal caldo pancione della mamma. 

Definiamo come lattante, invece, il bambino da quando esce dal periodo neonatale fino ai sei mesi, età in cui solitamente inizia lo svezzamento. 

4 consigli per vivere al meglio i primi mesi di vita del tuo bimbo

Fascia porta bebè

Come ti abbiamo appena detto, i primi mesi di vita possono spaventare, ma sono tutti da godere! Ti accorgerai, infatti, che passeranno così velocemente da non rendertene nemmeno conto. Ecco, quindi, per te un elenco di quattro consigli che ti aiuteranno davvero molto in questi primi mesi di vita del tuo bimbo. 

Datti tempo!

La nascita è un momento dove la fretta dovrebbe essere il tuo ultimo pensiero: il tuo bambino, appena uscito dal pancione, avrà bisogno di ambientarsi. Tu stesso, genitore, dovrai adattare i tuoi ritmi ai suoi, che stravolgeranno la tua giornata. 

Durante i nove mesi della gravidanza, il piccolo era in un ambiente buio, dove i rumori erano ovattati e la temperatura costante, inoltre poteva godere di un continuo massaggio sulla pelle dato dalla muscolatura dell’utero materno. Con la nascita si interrompe bruscamente quest’esperienza e per il neonato inizia la vera vita, che poco a poco deve imparare a conoscere per potersi adattare. Quindi avere fretta in questo caso sarà tutt’altro che positivo: più sarai tranquillo, meglio trascorrerai questi primi mesi di vita del tuo bimbo.

Bilancia correttamente l’alimentazione

Il ritmo delle poppate costituisce l’ossatura intorno alla quale ruota la giornata del neonato. Se l’allattamento è artificiale, le poppate vengono più o meno a orari regolari, mentre nel caso di allattamento al seno, l’indicazione fondamentale è di farlo a richiesta. Questa è una strategia fondamentale per avviare e mantenere una buona produzione di latte.

Ma attenzione: a richiesta non significa ogni volta che piange. Il neonato, infatti, utilizza il pianto, che è il suo linguaggio principale, per comunicare qualsiasi suo bisogno o disagio, non solo per la fame. Può piangere perché è stanco, sporco, o anche solo perché ha bisogno di coccole. Quindi attenzione: ascolta bene il suo pianto, imparerai ben presto a riconoscere cosa vuole dirti dal suono. 

Cerca di regolarizzare il sonno del bimbo

Un altro problema molto sentito nei primi mesi di vita del neonato è quello del riposo. Il piccolo non ha i tuoi stessi ritmi e ha bisogno di tempo per attivare l’orologio biologico che regola il rapporto sonno-veglia. Il mantenimento di alcune abitudini può dare una mano a regolarizzare questo ritmo, ma sappi che è normale che i bambini piccoli dormano in modo diverso rispetto agli adulti e che può volerci tempo perché arrivino davvero a dormire tutta la notte.

La “teoria del vizio” non esiste

corretta posizione del bambino nel babywearing

Adesso smentiremo una volta per tutte quella che viene denominata la “teoria del vizio”, secondo cui i bambini che vengono tenuti troppo in braccio diventerebbero viziati. Il bambino, soprattutto se nei suoi primi mesi di vita, come può essere viziato? Come può sapere cos’è il vizio? I bambini, soprattutto se così piccoli, non hanno vizi, solo bisogni. In questo caso, quando piange e vuole stare in braccio, ha bisogno di te, genitore, e del tuo contatto. Come fare per soddisfare questo bisogno e, contemporaneamente, non avere le mani impegnate tutto il giorno a tenerlo in braccio? Sappiamo bene che tenere un bambino di qualche mese in braccio ad un certo punto potrebbe essere anche stancante, sebbene sia una bellissima sensazione. In questo può venirti in aiuto una fascia adatta per portare il bambino. Nei primi mesi di vita ti consigliamo quella elastica, più morbida, soffice e avvolgente, che farà sentire il bambino coccolato e cullato dai tuoi movimenti. 

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