Test di gravidanza: positivo! Una serie di emozioni ti travolgono, futura mamma, e ti chiedi: “Ed ora, da dove comincio?” La prima cosa da fare è sicuramente accertarti dello stato di salute tuo e del tuo bambino attivandoti per fissare la prima visita ostetrica.
L’ostetrica è una figura di supporto fondamentale per la mamma! Non si limita a far nascere i bambini, ma la segue nella gravidanza, durante il parto e anche nel post. La accompagna in uno dei momenti più delicati della sua vita. Per questo è una figura empatica, ma allo stesso competente, che rassicura la neomamma in questa sua nuova avventura.
Ma non solo! L’ostetrica si occupa anche di tanti altri aspetti della vita e della crescita delle sue pazienti, li scopriremo insieme in questo articolo. Prima, però, rispondiamo alle domande più pratiche sulla prima visita ostetrica!
Quando fare la prima visita ostetrica?
La prima cosa da fare non appena scopri di essere incinta è contattare il tuo medico di base per comunicargli il tuo stato. In questo modo, potrà attivare tutte le misure di monitoraggio e ti prescriverà la prima visita ostetrica. Il secondo step è individuare la tua ostetrica di fiducia! Se hai bisogno di una dritta leggi questo articolo.
Durante il primo controllo, da fare entro la 12ma settimana, la professionista controlla il tuo stato di salute, esegue l’ecografia e prescrive gli esami del sangue. Infine, programmerà con te il “diario della gravidanza”.
L’ecografia eseguita durante la prima visita ostetrica è utile innanzitutto per confermare la gravidanza, il numero di embrioni e definire il termine del parto. Il feto, però, è ancora piccolo: ecco perché è fondamentale monitorare costantemente lo stato di salute di mamma e bambino attraverso successivi controlli.
Ogni quanto farla?
Dopo esserti sottoposta alla prima visita, le successive saranno da programmare insieme all’ostetrica: le linee guida consigliano un controllo ogni mese.
Gli incontri mensili danno la possibilità alla mamma di essere accompagnata passo passo durante la gravidanza da una figura professionale come quella dell’ostetrica. Sia dal punto di vista medico, tenendo costantemente monitorato lo stato di salute, sia come supporto per rispondere a tutti i dubbi di neomamma.
Durante la visita ostetrica mensile, infatti, emergono tante domande e curiosità da parte della donna in gravidanza, che l’ostetrica sa e deve gestire. Parola di Fabiana Buffo, ostetrica presso l’ASL TO3 dell’Ospedale degli Infermi di Rivoli, in provincia di Torino. Continua a leggere per scoprire i suoi consigli!
La visita ostetrica è un’opportunità: l’esperienza di Rivoli
L’ostetrica si occupa solo di nascite?
In occasione del corso di formazione sul babywearing tenuto da Virginia Scirè, CEO e founder di WearMe, presso il reparto di Ostetricia, la dottoressa Buffo ci racconta che:
“Essere Ostetrica vuol dire occuparsi ogni giorno di maternità e di genitorialità. Spesso il pensiero comune è che il lavoro dell’Ostetrica si fermi in sala parto: che una volta consegnato il nuovo nato alla sua mamma, finisce ciò di cui ci occupiamo.
Ma il nostro lavoro va ben oltre, usciamo dalla sala parto e ci occupiamo di allattamento, di gestione del neonato, del ritorno a casa, della ripresa della sessualità, della riabilitazione del pavimento pelvico. Oltre a tutto ciò che facciamo prima: seguiamo le gravidanze, partecipiamo in equipe agli ambulatori medici, ci occupiamo dei corsi di accompagnamento alla nascita e di molto altro”.
Già dalla prima visita ostetrica, infatti, le mamme chiedono consigli pratici per imparare a gestire la loro nuova quotidianità.
“Ad ognuna di noi (ostetriche)è capitato che qualche mamma chiedesse aiuto perché da sola a casa, magari con un altro figlio poco più grande, aveva difficoltà nella gestione del nuovo nato, ovviamente bisognoso di contatto e attenzioni.”
Le mamme chiedono, l’ostetrica risponde!
La visita ostetrica, quindi, non è solo una “prestazione”, ma un momento per le mamme per raccontare i loro bisogni. Un’occasione da cui possono nascere delle vere e proprie opportunità, come, per esempio, quella di provare i benefici del babywearing!
“Ci siamo avvicinate al mondo del babywearing per rispondere alle esigenze delle nostre mamme, di quelle vicino a noi, di quelle che avevano partorito con noi, di quelle che tornavano nel nostro pronto soccorso per chiedere aiuto con l’allattamento. Alcune mamme di bimbi grandi ci hanno regalato le loro fasce ormai in disuso, ma spesso le neomamme erano spaventate dal dover ogni volta legare la fascia e così siamo approdate al mondo dei marsupi.”
Il valore aggiunto? Formazione costante!
E dal confronto con i genitori possono nascere preziose collaborazioni, di cui beneficiano tutti. La dottoressa Buffo ci racconta l’esperienza dell’Ospedale di Rivoli.
“Prese dall’entusiasmo chiediamo a qualche azienda di omaggiarci dei marsupi da poter far vedere e provare già in ospedale. E così avviene l’incontro con Virginia. Ci scrive che non avrebbe solo voluto mandarci del materiale, ma che voleva offrirci una giornata formativa. Organizziamo così una splendida mattina di formazione con Virginia, che ci apre il suo cuore raccontandoci di lei, del suo approccio personale al babywearing, della sua azienda meravigliosamente family-friendly e mamma-friendly e ci racconta pian piano l’origine del “portare”.
Noi presenti non vediamo l’ora di metterci alla prova: Virginia ci fa legare il nostro finto-pancione, ci insegna a legare la fascia per accogliere un bimbo molto piccolo e anche uno più grandicello.
È la volta dei marsupi: ci spiega come scegliere un marsupio, come riconoscere se è veramente ergonomico per i bambini, come regolarlo per essere comodo per il portatore e per il portato allo stesso tempo.”
Affidarsi all’ostetrica, quindi, è per la donna un’occasione per risolvere tanti dubbi, non solo sulla gravidanza, ma per avere più consapevolezza sulla nuova avventura di mamma!
