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Reflusso nei neonati: sintomi e rimedi naturali

Reflusso nei neonati

Sonno disturbato, rigurgiti frequenti, pianti inconsolabili: il reflusso nei neonati mette alla prova tanto il bambino quanto i genitori che se ne prendono cura. Se anche tu, mamma, ti riconosci in questa situazione, ovvero con un figlio con problemi di digestione, allora ti trovi nel posto giusto! Prima di condividere i nostri consigli per gestire il reflusso e alcuni rimedi naturali, però, vediamo insieme come riconoscerlo.

Innanzitutto, vogliamo rassicurarti, cara mamma: è una patologia che colpisce tantissimi neonati. Infatti, tra il 67% e l’87% dei bambini tra i 2 e i 5 mesi soffre di reflusso gastroesofageo. L’85% dei bambini guarisce entro l’anno, il 95% entro i 18 mesi, spesso spontaneamente, senza la necessità di intervenire clinicamente.

Ma in questo arco di tempo, qual è la qualità di vita di una famiglia che quotidianamente vive questo malessere del neonato? Esistono trattamenti e rimedi che aiutano mamme e papà nella gestione di questo disturbo?

Reflusso nei neonati: di che cosa si tratta?

Il reflusso e occasionali episodi di rigurgito sono comuni nei neonati, soprattutto di età inferiore ai 6 mesi, e possono capitare più volte al giorno. Tendono, poi, a diminuire con il tempo e a scomparire entro i 12-14 mesi. Proprio per questo motivo, non deve essere qualche rigurgito a farti pensare che il tuo bimbo soffra di reflusso, ma un insieme di sintomi che vedremo tra poco.

La causa del reflusso nei neonati è riconducibile a più aspetti fisiologici. Nei più piccoli, il contenuto dello stomaco tende a tornare indietro nell’esofago perché la valvola che li congiunge, il cardias, è ancora “immatura”.

Inoltre, i neonati si nutrono frequentemente con il latte, alimento liquido, rimanendo nella maggior parte del tempo supini. Questo fa sì che il “cibo” risalga più facilmente dallo stomaco verso l’esofago. Di conseguenza, questa risalita irrita le pareti dell’apparato digerente rendendo più difficoltosa la digestione.

Quali sono i sintomi?

Come riconoscere, quindi, se il tuo bambino soffre di reflusso gastroesofageo? Ecco i sintomi tipici del reflusso nei neonati:

  • Rigurgiti, spesso subito dopo la poppata, “a getto”
  • Difficoltà a dormire
  • Scarso aumento o perdita di peso
  • Starnuti frequenti
  • Singhiozzi frequenti
  • Tosse persistente
  • Pianto “rauco”
  • Salivazione eccessiva 

Il bambino che soffre di reflusso è spesso agitato, inarca la schiena e la testa indietro soprattutto durante o subito dopo i pasti. Difficilmente si fa appoggiare su una superficie piana (carrozzina, lettino, culla) ma preferisce stare in braccio. Non sopporta la posizione a pancia in su e spesso scoppia in un pianto difficilmente consolabile.

Se hai qualche sospetto, rivolgiti ad un professionista. Noi abbiamo chiesto aiuto alla dottoressa Martina Furlan, fisioterapista e osteopata specializzata, che ci ha condiviso consigli e rimedi per trattare questa patologia!

Reflusso nei neonati: come risolvere? Parola all’esperta!

Abbiamo coinvolto la dottoressa Martina Furlan per spiegare concretamente e nel dettaglio quali terapie seguire o quali strumenti adottare per gestire il reflusso nei neonati.

Laureata in Fisioterapia nel 2015 e diplomata in Osteopatia nel 2020, la dottoressa Furlan ha conseguito un Master in Osteopatia Pediatrica. Da sempre ha una grande passione per il corpo umano e soprattutto per i bambini, di cui ha voluto approfondire lo sviluppo neuropsicomotorio. Si occupa di persone di ogni età: dai disturbi più comuni nei neonati, all’analisi e trattamento posturale di bambini, ragazzi, donne in gravidanza e adulti.

Ecco i consigli della dottoressa Furlan per gestire al meglio il reflusso nel tuo bambino!

primi mesi di vita del bambino

Come interviene l’osteopata?

Il reflusso nei neonati affonda le sue radici nel momento del parto, durante il quale si verifica una compressione delle ossa craniche. Se il parto è stato lungo e difficoltoso o, viceversa, molto veloce, la questione è complessa. In questi casi, le compressioni si possono creare su alcune strutture nervose, tra cui il nervo vago, che agisce sullo stomaco. Da qui nascono i primi disturbi, tra cui il reflusso, che vanno trattati dalle mani esperte dell’osteopata.

L’operazione è molto dolce. In primis, l’osteopata valuta la fisiologia e tratta le disfunzioni che possono causare il reflusso. Procede poi con un massaggio ad addome, torace, diaframma, bacino e testa per liberare i tessuti dalle tensioni. Questo approccio ripristina l’equilibrio del corpo e regala una sensazione di rilassamento, fondamentale per la salute psicofisica del bambino.

Inoltre, l’osteopata valuta la qualità della poppata, sia nel caso di allattamento al seno che con biberon.

I consigli pratici dell’osteopata

Ci sono altri rimedi per curare il reflusso nei neonati: ecco i suggerimenti della dottoressa Furlan!

  1. Pasti meno abbondanti ma frequenti, con diverse pause, per aiutare il bambino a fare il “ruttino” che gli permetterà di liberarsi dall’aria accumulata durante la poppata.
  2. Tenere il neonato in posizione eretta 20 minuti dopo il pasto.
  3. Non reclinare le superfici su cui dorme il piccolo, in modo da garantire la sicurezza del sonno.
  4. Evitare le posture semisedute (cuscini, angolo del divano, sdraiette, posizioni in braccio…) che comprimono la zona addominale e rallentano la digestione.

Seguire una terapia posturale con fascia o marsupio.

Rimedi naturali per il reflusso nei neonati: il babywearing

Uno dei trucchi, come abbiamo appena visto, è tenerlo in braccio in posizione eretta dopo la poppata, così da sfavorire meccanicamente il rigurgito. Non è una soluzione sempre comoda, soprattutto perché non permette di svolgere le attività di tutti i giorni.

Il babywearing, ovvero la pratica di portare il bambino con fascia o marsupio, in questo senso aiuta i genitori. Permette, infatti, di mantenere il bambino in posizione eretta e, allo stesso tempo, di avere le mani libere.

Ecco una piccola guida ai supporti che si possono utilizzare. La fascia porta bebè elastica è facile da legare ed è utilizzata per portare davanti i più piccoli. La rigida, invece, può essere usata per portare i bambini più grandi anche sulla schiena. Il marsupio neonato è una soluzione molto pratica, perché è facilmente regolabile e si adatta a tutte le corporature. 

Vuoi scoprire quali sono i supporti porta bebè più adatti per questa pratica?

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